Il mio nome è Giacomo Cacciatore, sono nato a Parma e ho vissuto in questa meravigliosa città per oltre quarant’anni prima di trasferirmi in un bellissimo borgo nelle prime colline modenesi.
Nonostante gli studi tecnici ed un’esperienza lavorativa in diversi settori, dalla progettazione architettonica alla ricettività turistica, la sfera umanistica ha sempre connotato i miei interessi, soprattutto nel campo della storia dell’arte e dell’archeologia. E’ per questo che ho conseguito la Laurea Triennale in Lettere con indirizzo in Scienze Archeologiche presso l’Università degli Studi di Parma e la Laurea Magistrale in Archeologia e Culture del Mondo Antico all’Alma Mater Studiorum di Bologna, conseguendo la laurea con lode.
Ho sempre preferito, nella catena della ricerca nelle arti visive e nell’archeologia, l’anello ultimo della comunicazione. Questo perché credo fortemente nel valore e nella tutela dei beni culturali e credo che solo attraverso una efficace opera di divulgazione della conoscenza sia possibile tramandare quel senso di bellezza e di appartenenza dai quali non può non scaturire rispetto e salvaguardia.
Il mio intento è quello di presentare ai visitatori un sintetico ma imprescindibile quadro storico-geografico di ciò che si andrà a scoprire nel tour affinché ogni monumento, ogni reperto possa essere colto nel proprio contesto culturale e cronologico. Allo stesso tempo il mio obiettivo è quello di consegnare gli strumenti più semplici per decodificare la stratificazione culturale e artistica di città a continuità di vita, così come lo sono Modena e Parma.
Sarò lieto di accompagnarvi nella vostra visita svelandovi ogni piccolo segreto e facendovi gustare le prelibatezze gastronomiche locali, il tutto condito con il mio sorriso di benvenuto!
Nella mia esperienza da archeologo ho effettuato scavi presso la villa romana (II-VII sec.) di Aiano-Torraccia di Chiusi (SI) e presso le antiche terme dell’abitato di Cures antica (I-II sec.) in Sabina (RI) per l’Università belga di Lovanio. Ho collaborato con il Museo Civico Archeologico di Modena nella ricerca d’archivio per la mostra “Modena-Tirana, andata e ritorno” (scavi italiani in epoca fascista in Albania) e nel progetto di nuova fruizione del Parco Archeologico “Novi Ark” di Modena, confluito nella mia tesi magistrale. Ho inoltre prestato il mio contributo nei percorsi didattici per le scuole primarie presso il Parco Archeologico e Museo all’aperto della Terramare di Montale (MO).
Attualmente sono impegnato nella presentazione di progetti divulgativi, in ambito archeologico, per la scuola primaria e secondaria di primo grado e secondo grado, in collaborazione anche con l'Impresa Culturale ArcheoVea (Parma).
Non viene mai meno quel senso di stupore mentre si osserva la lastra di Benedetto Antelami nel Duomo di Parma, resiste anche all’abitudine di guardarla, per noi di Parma, a volte sfiorandola appena con lo sguardo.
È l’unica lastra scolpita superstite delle tre che costituivano il parapetto del pulpito che Antelami realizza nel 1178 per il Duomo di Parma.
Con i suoi 89 metri di altezza la Torre Ghirlandina è senza dubbio il simbolo della città di Modena, cuore nevralgico e ideologico del suo impianto urbanistico. Il nome è dovuto al doppio giro delle balaustre sulla guglia sommitale o alla Giralda di Siviglia, la torre spagnola a cui dal XVII secolo si ravvisò la somiglianza.
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